Perché per l’anno del Giubileo hanno vietato l’arte di strada a Roma?

A cominciare dagli ultimi mesi del 2024 fino ad oggi c’è stato un progresso di divieti per l’arte di strada a Roma. Si è cominciato a Giugno con il divieto a via del Corso che ospitava ogni giorno tantissimi artisti. Poi successivamente a Ottobre il divieto del Municipio è passato a via dei Fori Imperiali, una strada abbastanza lontana dalle abitazioni. Tutti i divieti attivi fino a Dicembre del 2025, ovvero fino alla fine dell’anno giubilare. Poi improvvisamente questa accelerazione di divieti ha visto la Polizia Locale di Roma Capitale non concedere più permessi per tutte le postazioni cittadine del Centro Storico con esclusione di quelle dell’allegato B della delibera 24/2012, dove però non si possono usare gli amplificatori e alcuni tipi di strumenti musicali.

Le uniche postazioni che vengono ora autorizzate per l’arte di strada in Centro Storico ma in queste non è permesso l’amplificatore, anche se piccolissimo
Viene quindi da porsi una domanda: Perché improvvisamente questa stretta così forte verso l’arte di strada nel Centro Storico di Roma e che connessione c’è con l’anno giubilare in corso?
Non possiamo pensare che gli artisti di strada romani possano creare una qualche forma di danno ai pellegrini, semmai possiamo pensare che essa sia un valore aggiunto di allegria e armonia artistica, importante anche per lo spirito. Non possiamo pensare neanche che in qualche modo l’ordine di limitare l’arte di strada sia arrivato da ambienti vicini al Vaticano. Sono lontani i tempi della Roma Papalina e di artisti irriverenti come il burattinaio Ghetanaccio (reinterpretato al teatro dal grande Gigi Proietti), anche se nel 1825 il Papa di allora, Leone XII, proprio per il Giubileo proibì ogni forma di spettacolo e l’artista fu costretto a chiedere l’elemosina perché non poteva più praticare la sua arte. Ai nostri tempi invece, in occasione del “Giubileo degli artisti” Papa Francesco ha scritto: “La musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti” quindi in una visione diametralmente opposta a quella di due secoli fa.
Quindi l’avversione sembra arrivare da qualche altra parte, probabilmente da settori o forze più o meno oscure che vorrebbero in questa occasione una città ripulita da tutte le forme di espressione che non diano, a loro avviso, un’idea di ordine, o potremmo dire di conformità.
Se fosse così sarebbe un vero peccato, non solo per i poveri buskers trattati come appestati e condannati ad essere fuorilegge nonostante una sentenza del TAR del Lazio definisca che la musica amplificata non può essere vietata in assoluto ma semmai regolata caso per caso, ed è anche quello che anche noi andiamo proponendo da anni come movimento degli artisti di strada romani. In sostanza serve un nuovo regolamento per armonizzare le giuste esigenze di privacy dei residenti del centro storico con la necessità altrettanto importante di lasciare libertà d’espressione all’arte, non solo per gli artisti ma anche e soprattutto per tutti i cittadini e anche per i turisti che vedranno in Roma la città che ha sempre valorizzato i cantastorie, i menestrelli e il teatro di strada. In questo senso il nuovo assessore alla cultura, Massimiliano Smeriglio, si è impegnato a portare finalmente in assemblea capitolina la bozza di una nuova delibera per l’arte di strada che venga valutata e votata. Intanto però il tempo passa e gli artisti di strada romani sono senza coperture, costretti o a non fare arte, oppure a dover affrontare il rischio di multe e a volte anche del sequestro degli strumenti.
A nulla sembra essere servita la raccolta di più di 5000 firme sulla piattaforma Change a sostegno dei diritti degli artisti romani (la petizione è qui: https://www.change.org/p/nel-centro-storico-di-roma-gli-artisti-non-possono-piu-esibirsi-firma-subito).
Per tutto ciò rivolgiamo un appello al Sindaco Roberto Gualtieri e all’Assessore Massimiliano Smeriglio perché siano riaperte le piazze agli artisti di strada. Nel frattempo, dato che gli ultimi divieti non sembrano supportati da nessuna delibera ci riserviamo di agire anche per vie legali.
Facciamo presente che l’arte e il teatro sono nati appunto dalla strada, come anche la Commedia dell’Arte, di cui in questi giorni si festeggia la Giornata Mondiale e speriamo che Pulcinella e Arlecchino e tutte le altre maschere vengano a riportare quella libertà che essi hanno sempre difeso.
Per la giornata mondiale del Teatro della Commedia dell’Arte sono in programma in questi giorni diverse iniziative tra cui questa in programma martedì 25 Febbraio 2025 alla Fondazione Opera Lucifero in via Tor Millina. (dietro Campo de’ Fiori)

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