La canzone “Sarà perché ti amo” ripetuta in modo ossessivo in strada non piace neanche a noi

Pubblicato da Italo il

Si è parlato in questi ultimi giorni, sul Corriere, su Dagospia e su Radio Deejay, del caso della canzone “Sarà perché ti amo” ripetuta in forma ossessiva da un “artista di strada” a via dei Fori Imperiali e dell’esposto di un residente ossessionato da questo motivo.

Negli articoli in questione si è erroneamente additata tutta la categoria degli artisti di strada, che è molto varia e non limitata solo ai “suonatori”, quando in questo caso si tratta in realtà di una “esuberanza” e ripetitività di un unico soggetto, che nulla ha a che fare con la vera arte. Dalla foto che abbiamo inserito nell’articolo, estratta da un video pubblicato sul suo profilo Instagram (oscurata per rispetto della privacy), si vede chiaramente che utilizza grandi casse amplificate ed alimentate da un gruppo elettrogeno. In questo caso non serve scomodare l’attuale delibera capitolina sull’esercizio dell’arte di strada per capire che il soggetto sta trasgredendo varie disposizioni e purtroppo non una sola come quella sull’utilizzo di un gruppo elettrogeno in pieno centro cittadino che viola le disposizioni sull’inquinamento e i rumori, inoltre oltre una certa soglia di suono si incorre nel reato penale di “schiamazzi in luogo pubblico” e non si possono utilizzare le aiuole verdi per poggiare le proprie strumentazioni. Se ne deduce quindi che la Polizia Locale poteva benissimo intervenire per limitare questa performance. Tra l’altro sembrerebbe che il soggetto in questione abbia già creato analoghi problemi in passato a Largo Goldoni, cosa che poi portò il Municipio Centro Storico a interdire gli spettacoli in quell’area.

Quello che vogliamo dire, come Comitato Romano Arte di Strada, è che siamo noi per primi le vittime di individui come questi e anche a noi non piace l’idea che l’arte di strada sia ridotta alla semplice e ossessiva ripetizione di canzoni che possono andare per la maggiore. Per questo siamo anche noi a dire: “Basta con Sarà perché ti amo!” (con tutto il rispetto per il popolare brano). Questo perché crediamo che la ricerca artistica sia prima di tutto una ricerca di bellezza e di stupore, potremmo dire di “armonia”, dove la libera espressione di chi suona e canta, o manifesta altre arti, sia rispettosa della libertà di altri come per esempio i residenti e chi la città la vive in prima persona ogni giorno.

L’arte di strada è sempre stata presente in tutto il Mondo e in particolare a Roma fin dal V secolo A.C. citata nelle leggi delle XII tavole, e ha proseguito nella Roma papalina, dove nel XVI e XVII secolo si mostra come, anche nei secoli più bui, nelle piazze erano contemporaneamente presenti i cerchi di più spettacoli di strada e la gente andava in piazza con la sedia per assistervi, fino ai giorni d’oggi con i cantastorie, i mimi, il circo di strada e i burattini al Gianicolo. Nell’epoca contemporanea molte cose sono cambiate, a cominciare dalla tecnologia e anche con dall’arrivo di artisti da altre parti del mondo, in particolare presenza dall’est europeo, che hanno dato nuovi connotati, spesso creativi ma anche a volte fuori dalle righe, a questa rispettabile e importante espressione artistica. C’è poi anche il capitolo dell’ultima delibera/regolamento capitolino sull’arte di strada, cosiddetta delibera Gasperini del 2012, che ha complicato ancora di più le cose. In pratica la polizia municipale del Centro Storico rilascia un “permesso” a seguito di una comunicazione dell’artista, che poi di fatto non è un vero permesso, che obbliga però lo stesso artista a stare in una postazione per tempi lunghissimi, fino ad un anno. Questo ha limitato moltissimo la natura stessa dell’arte di strada che è per sua natura itinerante, andando a penalizzare chi vuole esprimere nel modo migliore il proprio talento, rispetto a chi l’arte di strada la vede solo come un modo per accumulare più mance nel cappello. Sono state e sono ancora molte le proteste dei Comitati Cittadini dei Residenti del Centro Storico ossessionati non solo dalla ripetitività ma anche spesso dallo sforamento degli orari, a volte fino a tarda sera, e dai volumi eccessivi.

Quello che possiamo affermare è che è venuto il momento per Roma Capitale di rivedere il precedente regolamento e su questo noi del CO.R.A.S. stiamo lavorando, in collaborazione con la Commissione Cultura del Comune, Presidente Erica Battaglia, ormai da quasi due anni.
Le nostre proposte sono state e sono quelle in particolare di evidenziare quali sono le aree sensibili, quasi tutte collocate nel Centro storico, e le accortezze che andrebbero applicate, postazione per postazione, per non vietare la libera espressione artistica ma per renderla compatibile con tutte le esigenze di tutti.

CO.R.A.S. Comitato Romano Arte di Strada

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