Audizione artisti di strada alla Commissione Cultura del Comune di Roma
Videoconferenza audizione artisti di strada commissione cultura Comune di Roma 6-10-22
Artista1: La delibera di Gasperini è vecchia, risale alla giunta Alemanno, è totalmente inefficace, complicata, ci sono al suo interno meccanismi denigratori nei confronti dell’arte di strada, il pensiero su cui poggia non la valorizza l’arte di strada ma piuttosto tende a penalizzarla e quindi trattare poco dignitosamente gli artisti. La nostra domanda è: Quale pensiero ha la giunta attuale? L’arte di strada può essere una ricchezza importante per una capitale come Roma, in altri paesi è un fenomeno culturale, per Roma è solo un fastidio, voi (giunta) cosa ne pensate? Abbiamo, nel tempo riscontrato che c’è tanta ignoranza da parte delle istituzioni e invece dovremmo considerare che siamo fortunatissimi ad avere questo patrimonio. Ultimamente abbiamo lavorato con la Regione Lazio, proprio in questa direzione di valorizzazione dell’arte di strada. Soprattutto in tempi di crisi, L’arte di strada ha una valenza ancora più importante. Ci chiediamo in sostanza cosa pensa questa giunta in merito alla questione. E’ evidente che a Roma tutto è difficile, Roma è complicata, in altre città è tutto più semplice, ci sono differenze sostanziali, soprattutto il centro storico è il problema, in altri luoghi della capitale c’è accoglienza e l’arte di strada viene vissuta senza problemi. Il centro ha tanti problemi, noi non vogliamo essere un problema, sappiamo bene cos’è il centro, la massa di gente, il casino nelle piazze, soprattutto d’estate, il problema riguarda anche noi artisti, anche per questo siamo pronti a collaborare con l’amministrazione a fornire le nostre competenze. Una delibera di questo genere deve avere, per noi e non solo per noi, dei presupposti fondamentali, anzitutto la semplicità, regole facili da capire per gli artisti, per le persone, i residenti e le forze dell’ordine. Non bisogna spiegarla, come quella attuale. Occorre studiare un piano di attuazione rivolto a tutti gli attori. Il regolamento di adesso prevede un coinvolgimento eccessivo da parte dei vigili a livello burocratico che è inutile e che oltretutto i vigili non vogliono , con questi inutili giri burocratici, noi artisti blocchiamo gli uffici di zona. Non sappiamo chi l’ha inventata e perché, questa “regolamentazione delle comunicazioni” anche se un’idea ce l’avrei ma, lasciamo perdere.
Dobbiamo parlare di arte di strada al pubblico, ai turisti, alle istituzioni, agli artisti, per valorizzarla. Invece ora c’è solo oppressione. Vi abbiamo inviato la nostra proposta, il lavoro che hanno fatto a Londra… lì è successo che il sindaco di Londra (a Londra “London Mayor” – ndr) aveva esperienze dirette quindi conosceva l’arte di strada ed è riuscito, con la partecipazione delle autorità locali a scrivere un codice innovativo, soprattutto per la semplicità, si capisce il pensiero che lo ha animato. Qui da noi sembra un problema in tutti i suo aspetti. A Londra, il codice parla in modo semplice anche alle forze dell’ordine. A Roma, invece, soprattutto nel centro, le cose stanno in maniera esattamente opposta, le forze dell’ordine intervengono in modo repressivo, veniamo trattati come criminali e non lo siamo.
Questa è la panoramica generale.
Presidente della Commissione Cultura Erica Battaglia: Grazie. Il problema è gia venuto fuori, nel comitato dei residenti, ma, a mio avviso non sembravano repressivi ma sembrava volessero portare un contributo, esponendo anche altri problemi. Grazie per la gratuità dell’arte di strada anche per chi ha meno strumenti per partecipare (all’espressione artistica? Il pubblico? – ndr), grazie per la vostra opinione. Noi rappresentiamo la politica, e siamo qui per una formulazione di tutte le audizioni, per addivenire a un nuovo regolamento o migliorare il vecchio, io personalmente penso a un nuovo regolamento. Faccio presente che nelle commissione, c’è sia la maggioranza sia l’opposizione… la nostra volontà è di riaccendere la città di Roma, viviamo in un momento di impoverimento culturale, non è colpa di nessuno, anche se negli anni, come politici abbiamo certamente delle colpe, occorre fare un esame di coscienza, questa almeno è la mia idea come presidente di commissione, l’idea di riaccendere la città e permettere a chi ha meno strumenti (aridaje, gli artisti? il pubblico? – ndr) a sottolineare l’accessibilità alle componenti più fragili. Vogliamo dare opportunità agli interessati alla delibera, vogliamo dare spazio ai comitati, abbiamo il regolamento di Londra e di Roma, ma ci hanno proposto anche il regolamento di Firenze, di Venezia, ovvero a modalità di potersi esprimere da parte adli artisti con regole di facile attuazione da parte della polizia che è il referente del regolamento oltre ai residenti con tutte le loro problematiche. Il nostro pensiero , mio, è questo: faremo una audizione anche con Gotor che è direttamente responsabile per arrivare ad un testo armonico che tenga contro di tutte le istanze. Il vecchio regolamento è difficile anche per i vigili. Concordiamo sulla semplificazione. Bisogna adottare un uso delle parole che tendano a valorizzare piuttosto che a sopprimere. Responsabilizziamo un po’ tutti.
Artista1: Noi siamo contrari alla correzione della vecchia delibera, è troppo repressiva, l’impianto è sbagliato, vogliamo un nuovo regolamento. Noi riconosciamo, insieme anche alla FNAS, che non c’è conoscenza sul tema, l’arte di strada la fanno gli artisti che sono gli unici che conoscono la materia, se non c’è la conoscenza, la delibera non funziona. Le espressioni artistiche sono un diritto, quindi non devono essere represse. Per i residenti non possiamo esser un problema, i problemi sono altri. Non siamo assolutamente d’accordo a coinvolgere la polizia nella scrittura della delibera, se ci sarà questo coinvolgimento da parte delle forse dell’ordine l’impianto nascerà sbagliato. La giunta di Napoli ha chiamato gli artisti per scrivere le regole e questo ha dato vita a un regolamento semplice. Firenze ha un regolamento repressivo. E inoltre non basta scrivere un regolamento, bisogna investire sulla trasformazione culturale, nel regolamento vanno previste alcune azioni che vadano incontro ai vari attori per una effettiva trasformazione culturale. Ora a Roma è il far-west.
Battaglia: Non possiamo portare un testo senza prima aver fato le audizioni e dobbiamo ascoltare tutti.
Artista1: se ci sarà un nostro coinvolgimento per noi va bene, ci siamo. Quindi Riscrivere e non correggere.
Battaglia: Anche io vorrei riscrivere, ma, non comando io. Vi preghiamo di aiutarci, a volte non si sa cos’è l’arte di strada e noi umilmente ci mettiamo in ascolto. Dobbiamo ascoltare anche i vigili. Occorre un percorso partecipato, per riattivare la cultura, anche noi giriamo per l’Europa e vediamo che le cose li vanno diversamente. Bisogna permettere ai vigili di esprimersi, capire insieme se queste sono loro competenze altrimenti gli verranno tolte. I residenti hanno un elenco di problemi, siamo d’accordo con voi, ora è il caos.
Francesca Barbato (Fratelli d’Italia): Anche dall’opposizione il lavoro che si fa è un lavoro di approfondimento e di condivisione di tutte le esperienze e realtà. E’ un intendimento comune, un metodo di lavoro che affrontiamo con piacere. Approfitterei della vostra presenza, per aiutarci a capire meglio. Per esempio, definiteci cos’è per voi l’arte di strada, cos’è arte rispetto a qualcosa che non è tale. Credo non ci sia una risposta a questo ma magari…
Priamo: il regolamento è nato che ero al liceo, sono passati anni, bisogna rivederlo è una necessità, in ogni settore, il centro di Roma è unico ma, qualsiasi iniziativa, in qualsiasi centro storico ha delle esigenze e delle peculiarità. C’è una esplosione di presenze al centro di Roma, è complesso organizzare qualsiasi cosa. L’arte è un valore, bisogna capire come regolare il settore.
Artista2: per regolamentare l’arte di strada bisogna partire da regole condivise, l’arte di strada è di tutti. Le delibere di Firenze e Venezia hanno aspetti molto burocratici, molto legati alla residenzialità.
Battaglia: mi parlate della delibera di Napoli?
………..
Artista2: Bastano poche regole ma condivise, la polizia urbana ha già un proprio regolamento circa l’ordine pubblico, non c’è bisogno di altri regolamenti. In Italia non c’è un regolamento nazionale o regionale, sono i comuni che decidono, tutto è definito dal regolamento di polizia urbana. L’arte di strada crea bellezza, non serve un regolamento. Io vivo a Milano è qui è un’altra storia. Roma è selvaggia, quelle volte che sono venuto a Roma a fare arte di strada ho pensato che forse sarebbe stato meglio andare via. E’ una situazione difficile per tutti, se non sono a mio agio prima di tutto io come faccio a dare piacere ad altri?
Dario Nanni: è un non problema. Tutti apprezziamo le peculiarità culturali, il problema è chi si improvvisa artista. Ci sono zone incontrollate della città, io vivo oltre il raccordo e …… Per esempio la chitarra elettrica con amplificatore suonata con 3 accordi non è arte ma non è questo il problema, a volte non c’è un centimetro libero per passare…
Battaglia: La definizione quindi se ho ben capito va in direzione delle regole condivise.