Il Paese Sera parla di noi Artisti di Strada
🎡 Nella Capitale è facile imbattersi negli artisti di strada mentre si passeggia in centro. E se da una parte i turisti applaudono e si divertono, dall’altra ci sono le istituzioni cittadine, preoccupate per la “quiete pubblica” e per il “decoro”. Ma gli artisti non ci stanno più e per l’8 maggio hanno indetto una manifestazione al Campidoglio..
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BALLERINI E CIRCENSI AL CAMPIDOGLIO: “L’ARTE DI STRADA SIA LIBERA”
di Anna Federica Toro
😮 Fachiri sospesi, ballerini talentuosi, comici circensi, beat box umane, burattinai e suonatori. Nella capitale è facile imbattercisi mentre si passeggia in centro. E se da una parte i turisti applaudono, si divertono e gettano qualche moneta nel cappello, dall’altra ci sono le istituzioni cittadine, preoccupate per la “quiete pubblica” e per il “decoro”, e che a Roma spesso scelgono la via più semplice: chiudere, bloccare, multare, sgomberare.
✊ Ma gli artisti non ci stanno e, riuniti nel movimento La Strada Libera Tutti, per l’8 maggio hanno indetto una manifestazione di fronte al Campidoglio: «Gli artisti di strada sono quotidianamente soggetti ad atti vessatori da parte di chi dovrebbe invece tutelare questa antichissima, e importantissima, forma di arte popolare che nasce dalla strada, alla portata di tutti» spiegano.
🕺 Una questione che si trascina ormai da molto tempo, e non solo nella capitale. Quella degli artisti di strada è una categoria difficile da afferrare: se tanti lo fanno per necessità, molti altri hanno scelto la strada come sogno e stile di vita, mentre il loro bisogno di libertà si scontra con la necessità di regolare e incasellare, indispensabile per chi amministra una città. «Le regole sono necessarie, lo capiamo bene anche noi – spiega Italo Cassa, in arte Capitan Gioia, marionettista e tra i portavoce del movimento – Il problema di Roma è la confusione: il regolamento esistente è attuato principalmente in senso repressivo e non rispetta alcuni principi dell’arte di strada che per sua natura è libera e itinerante. Eppure, in Italia ci sono esempi positivi: penso a città come Genova, Torino, dove è presente un dialogo tra gli artisti e le istituzioni. Ecco, è proprio questo che a Roma manca».
👩🏫 Tanto che, nel nuovo regolamento che l’assessorato capitolino alla Crescita Culturale starebbe predisponendo, gli artisti, ovvero i diretti interessati, non sarebbero stati interpellati. «Non hanno mai risposto alle nostre ripetute richieste di incontro e dialogo» continua “Capitan Gioia”. Che lamenta un progressivo peggioramento della situazione: dalla delibera del 2012 del sindaco Alemanno – che secondo gli artisti avrebbe di fatto ucciso l’arte di strada a Roma – a quella più recente dell’agosto 2018, che ha vietato qualsiasi emissione sonora da parte di artisti in alcune vie e luoghi del centro storico, a seguito delle lamentele di commercianti e associazioni di residenti.
«In questa difficile situazione spesso gli artisti più bravi preferiscono esibirsi altrove. Da qui il calo della qualità nell’offerta in centro, spesso confusa con fracasso e degrado». Eppure, i busker romani non si arrendono. Il loro desiderio: «Far tornare l’arte di strada a Roma al suo massimo splendore e libertà d’espressione».
@annaftoro