La musica crea l’universo, il rumore è il suo opposto
Lettera aperta di Beppe Boron in risposta all’articolo uscito su Il Messaggero.it – Guarda gli altri commenti
Domenica 16 dicembre è uscito, sul quotidiano Il Messaggero, l’articolo “Roma, stop ai fracassoni: pronte le multe. Ecco la mappa delle piazze proibite”
“Stop ai menestrelli fracassoni. Niente più concerti spacca-timpani ovunque capiti, basta con i decibel molesti nelle strade e nelle piazze più frequentate del centro storico. Da Trastevere al rione Monti, da Trevi al Pantheon, in alcune aree all’interno delle Mure Aureliane sarà vietato il baccano di strumenti o altoparlanti. La seconda sezione del Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dalla Fnas (federazione nazionale delle arti in strada) contro la delibera del I Municipio che individuava «spazi non ideonei» alla musica on the road. Il consiglio municipale lo scorso primo agosto aveva approvato all’unanimità una delibera – primi firmatari i capigruppo di Pd, Sara Lilli, e Radicali, Nathalie Naim, e il vicepresidente dell’assemblea Matteo Costantini – che indicava le aree da tenere sotto controllo per evitare concertini non autorizzati.”
“I DIVIETI
Ecco l’elenco delle
zone off-limits: piazza di Santa Maria in Trastevere, piazza di
Sant’Egidio, piazza della Rotonda, via dei Pastini, via delle Muratte,
via del Corso – nei tratti compreso tra largo dei Lombardi e largo San
Carlo al Corso e tra via di Gesù e Maria e via di San Giacomo – e via
della Pace. Ma anche nell’area di piazza Madonna dei Monti, compresi i
tratti di via degli Zingari e via dell’Angeletto che fanno parte della
stessa isola pedonale. Aree scelte, queste, a seguito di rapporti dei
vigili urbani e di esposti dei cittadini.
La Federazione degli
artisti di strada si era rivolta al Tar per chiedere l’annullamento
della delibera. Ma i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso. A
schierarsi con il Comune, anche le associazioni dei residenti del
Centro storico. «Mi fa piacere che i giudici abbiano capito la gravità
del problema – commenta Naim – in base agli attuali regolamenti,
chiunque e con qualunque strumento può esibirsi sotto le finestre
rendendo la vita dei residenti impossibile. Abbiamo inibito sono le
esibizioni che sono fonte di rumore». Il problema adesso saranno i
controlli. «Sequestrare gli strumenti non è possibile e chissà quanti
proveranno a rendersi irreperibili per non pagare le multe» … […] Continua a leggere l’articolo su il Messaggero.it.
Di seguito pubblichiamo una lettera di risposta del Presidente Fnas Giuseppe Boron, che è stata inviata anche al quotidiano, senza però essere stata pubblicata. Le parole di Boron sono rivolte anche alle Associazioni di residenti del Municipio 1 di Roma, con un’apertura al dialogo.
“Ho letto con attenzione l’articolo comparso sul Messaggero del 16 dicembre 2018, in cui appare come una sconfitta della FNAS, da portare quasi come trofeo, il fatto che il TAR del Lazio abbia respinto il ricorso contro la delibera del Municipio 1 in cui si vieta qualsiasi tipo di emissione sonora in alcune strade e piazze di Roma. Ma la sconfitta non è di FNAS o degli artisti, la sconfitta maggiore è, prima di tutto del dialogo, e poi proprio dei residenti.
Cacciare da quelle piazze gli artisti e non dialogare con le loro rappresentanze significa riempirle dei fracassoni e di tutti coloro a cui non importa nulla di essere multati o cacciati per qualche ora. Gli artisti del movimento e la Federazione Nazionale erano e sono l’unico argine vero al degrado di quei luoghi, proprio perché sono anche presidio e costante controllo etico di quei luoghi avendo firmato un protocollo importante che è proprio il codice etico FNAS (se lo volete leggere lo trovate a questo link http://www.fnas.it/p/62/codici-etici.html). Solo con il dialogo, che le associazioni di residenti e il municipio hanno interrotto, si poteva trovare una soluzione democratica e civile capace di arginare il problema.
Ora lo stesso diverrà devastante, perché la povertà non si batte con i divieti, ma con il rispetto di tutti i diritti e l’utilizzo cosciente dei luoghi. Ora anche gli spazi che prima erano occupati da artisti saranno occupati da “disperati”. Dispiace che questo non lo abbiate compreso, gli artisti troveranno altre sistemazioni, non ci fermiamo, siamo bravi e apprezzati in tutto il mondo, a voi resterà il problema e il rammarico di aver perso un’occasione. Se ci doveste ripensare sapete dove trovarci.”
3 di 3 commenti all’articolo de Il Messaggero:
Italoc 2018-12-23 21:04:46
Sono concorde con quelli che hanno giò postato i propri commenti. La musica è sacra e grata a Dio, è sempre stato così dalla data della creazione. In principio fu il verbo, ovvero il canto. Chissà se quelli che hanno promulgato questa delibera se lo ricordano…??? Poi, venendo al rigetto del ricorso al TAR, la delibera di Roma Capitale dice: “ARTICOLO 3 Fermo restando quanto previsto all’art. 2, i singoli Municipi possono individuare spazi ritenuti non idonei per l’esercizio dell’Arte di Strada, comunicandolo agli Uffici del Delegato del Centro Storico e dell’Assessorato alle Politiche Culturali. Gli stessi Municipi possono, per sopravvenute ragioni ostative contingenti, vietare temporaneamente l’esercizio dell’Arte di Strada anche in altri luoghi pubblici non ricompresi nella fattispecie di cui al comma precedente.” Quindi parla di un divieto a “Ridosso” di luoghi di culto e dei monumenti, questo è già previsto dalla delibera. Poi ogni eventuale nuova norma, indicata dal Municipio, nel nostro caso il primo, deve essere comunicata agli “Uffici del Delegato del Centro Storico e dell’Assessorato alle Politiche Culturali”, che però non risulta che abbiano risposto alla delibera del Municipio Roma 1. Inoltre ogni blocco dovrebbe essere “temporaneo”, non definitivo… Quindi quando avrà fine questo “blocco” alla musica in quelle piazze? Nella delibera del Municipio Roma 1 non si evince. Per finire una cosa è chiara, se non si discute, non si parla con le categorie coinvolte, con le sue rappresentanze, si fa un atto di forza ma non si risolve nulla, perché tutto si risolve solo quando c’è armonia e democrazia… Ricorda qualcosa? Questo è anche il principio che regola la musica e l’armonia. Dove il “Rumore” è proprio quando le “note”, che potrebbero anche essere intese come atti stonati e prepotenti, non tengono conto della situazione totale, e quindi vanno fuori tono…
Daniele 2018-12-22 18:11:00
Bisogna regolamentare e non proibire la musica nei luoghi pubblici, che è una risorsa gratuita per tutti di arte, socialità e cultura, come nelle grandi città europee. L’articolo è falso e tendenzioso, e denso di ignoranza, come d’altra parte questo orribile provvedimento che va respinto dalla società civile. Per fermare i “fracassoni” basterebbero le vigenti leggi sul rispetto della quiete pubblica. Così invece si cancella la Musica dalle principali piazze del centro storico, proprio nella città che nel mondo ha la tradizione più antica e documentata nel tempo riguardo alla musica nelle piazze e nelle strade. Così non si vieta solo la musica agli artisti di strada ma a tutti: diventa perseguibile anche cantare “Roma non fa la stupida stasera” per chiunque. Si vuole una città senza musica dove impera il rumore delle automobili, di vuole un mondo dove la musica è solo quella della televisione e non vive più tra la gente, un mondo dove un bambino non vedrà mai un musicista dal vivo, fuori dagli schermi e dalle logiche del business dello spettacolo. Si dimentica che la musica è una componente fondamentale dell’animo umano e dello spirito. Si tratta di un provvedimento liberticida senza precedenti nella Storia. È di questo che abbiamo bisogno per le nostre città? Le pressioni contro la musica di strada non sono fatte dai residenti, come scritto nell’articolo, ma da due associazioni capeggiate da veri e propri “politici” che da anni hanno il loro interesse in tal senso e strumentalizzando pochi aristocratici che ritengono le piazze della città il cortile sotto casa. In realtà, se è vero che l’arte di strada va regolamentata e vanno bloccati i comportamenti irrispettosi, è anche vero che i residenti non sono contrari alla musica nelle strade, se tutelata e rispettosa, come non lo sono i passanti e i turisti, che infatti finanziano queste forme d’arte con offerte volontarie, mostrando il loro gradimento. Respingere questa legge indegna e umiliante per una città d’arte come Roma è una battaglia fondamentale di libertà di tutta la società civile.
tiberio_gracco 2018-12-22 14:14:35
Baccano, fracassoni, spacca timpani, ma di cosa state parlando? Che problema ha il giornalista? Scrivete anche che sono anni che la fnas chiede una legge per regolamentare la situazione e invece si preferisce rispondere con l’espulsione. Trovo disonesto anche scrivere che la richiesta parte da numerosi esposto degli abitanti, falso, sono sempre gli stessi 4 gatti che in nessun modo rappresentano gli abitanti senza parlare della naim che preferisce un parcheggio al vocio delle persone, situazione penosa e articolo orribile